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La Tiroidite di Hashimoto e la Psoriasi sono due disturbi infiammatori molto comuni con risvolti negativi sulla salute generale e sulla qualità della vita delle persone che ne soffrono.  Al di là della predisposizione genetica, che è stata indicata come fattore di rischio, prove crescenti dimostrano che altri componenti, compresa la dieta, lo stile di vita e i fattori ambientali, contribuiscano all’insorgenza di condizioni infiammatorie croniche.

La diagnosi per la tiroidite e la psoriasi viene eseguita sulla base dei tratti clinici della malattia e solo in una fase avanzata in cui la malattia si è già stabilita; ciò sottolinea la necessità di scoprire nuovi biomarcatori di diagnosi precoce.  

La Tiroidite di Hashimoto (HT) è una malattia autoimmune, è il disturbo più diffuso della ghiandola tiroidea che colpisce 3,5 persone su 1000 soggetti all’anno. I pazienti con HT hanno un ipotiroidismo a causa dei danni alla ghiandola tiroidea, che è causato da un’eccessiva risposta infiammatoria contro la ghiandola stessa, mediata dagli autoanticorpi anti-tireoglobulina (anti-TG) e anti-tiroide perossidasi (anti-TPO). La diagnosi precoce è un fattore determinante per la progressione della malattia e la corretta gestione della HT, per la quale è importante mantenere l’integrità della ghiandola tiroidea.

 Al di là delle varianti genetiche associate all’insorgenza della HT, è stato riconosciuto il ruolo funzionale di diversi attori non genetici: la vitamina D, il selenio, le abitudini alimentari e l’assunzione di antiossidanti.

Questi elementi svolgono un ruolo chiave nella patologia HT attraverso il loro coinvolgimento in percorsi critici, tra cui la via di segnalazione dell’insulina, i processi redox e le interazioni intestino-tiroide. Il selenio è un oligoelemento con molteplici ruoli sulla salute umana ed è emerso come una potente strategia di trattamento preventivo e di supporto contro le malattie della tiroide. È necessario per la biosintesi delle Seleno- proteine da parte dei tireociti, che sono essenziali per la normale funzionalità della ghiandola tiroidea, la protezione dal danneggiamento ossidativo e la modulazione della risposta infiammatoria, mediata dal declino dei livelli di anti-TPO.

La vitamina D è un ormone steroideo con effetti pleiotropici sul sistema immunitario e sul miglioramento della salute metabolica. Gli studi sull’integrazione di vitamina D mostrano una significativa riduzione del rischio di sviluppare malattie della tiroide.  L’integrazione nei pazienti affetti da HT ha comportato un significativo declino dei livelli anti-TPO e anti-TG, ciò evidenzia il ruolo benefico della vitamina D per la funzione della ghiandola tiroidea. I marcatori della funzionalità tiroidea risultano migliorati nelle pazienti di sesso femminile con HT che hanno ricevuto sia selenometionina che vitamina D, a dimostrazione della sinergia esplicata dalle seleno-proteine e dalla vitamina D stessa.

La Psoriasi (PSO) è una malattia infiammatoria della pelle caratterizzata da un’eccessiva proliferazione dei cheratinociti, delle cellule epiteliali e da un’infiammazione estesa che porta a lesioni cutanee psoriasiche arrossate, chiazzate, pruriginose e secche. Si stima che la PSO colpisca il 2-3% della popolazione a livello globale e che raggiunga l’11% in alcuni paesi.  

I fattori ambientali giocano un ruolo centrale nell’insorgenza della psoriasi (ad esempio traumi o infezioni), nella progressione della malattia e nell’instaurarsi di comorbidità correlate (ad esempio, artrite psoriasica, sindrome metabolica, malattie cardio metaboliche e gastrointestinali) che deteriorano la qualità della vita dei pazienti e riducono la loro aspettativa di vita stessa.

I pazienti con PSO hanno maggiori probabilità di sviluppare malattie della tiroide.

La HT e la PSO condividono anche caratteristiche simili, tra cui infiammazione cronica di basso grado, lunghi periodi asintomatici che precedono l’insorgenza dei sintomi, aumento dell’incidenza di comorbilità, squilibri metabolici e legami con obesità: insulino-resistenza e sindrome metabolica. Pertanto, l’identificazione precoce di questi fattori di rischio e una corretta gestione degli stessi potrebbero contribuire alla prevenzione e all’alleviamento della sintomatologia.

Evangelia Sarandi e altri nel protocollo di studio: “Uno studio clinico per l’identificazione di biomarcatori metabolici nella tiroidite di Hashimoto e nella psoriasi:” hanno identificato i biomarcatori metabolici della Tiroidite di Hashimoto e della Psoriasi attraverso le Analisi Metabolomiche e hanno studiato l’effetto dei fattori ambientali sul metabolismo. 

I metaboliti sono gli intermedi molecolari di tutte le reazioni biochimiche e la loro analisi, attraverso la Metabolomica, consente la valutazione della funzione fisiologica dei processi cellulari critici.  La Metabolomica fa parte delle scienze omiche ed è sempre più applicata nella ricerca clinica e nella scoperta di biomarcatori. 

E’ emersa come un potente strumento per identificare le disfunzioni molecolari che indicano lo sviluppo di una patogenesi anni prima del manifestarsi dei sintomi. In questa direzione, studi precedenti si sono concentrati sull’impronta metabolica delle malattie croniche mirando all’identificazione di biomarcatori metabolici in grado di discriminare o prevedere la presenza di una malattia.

L’innovazione del presente studio include la quantificazione degli acidi organici e degli acidi grassi nella PSO e nella HT con l’uso delle analisi metabolomiche mirate, ovvero effettuate in due differenti momenti temporali.

Il pannello metabolico selezionato comprende i metaboliti che partecipano ai percorsi cellulari chiave, tra cui la via di produzione di energia (ciclo di Krebs), il meccanismo di detossificazione cellulare, il catabolismo dei carboidrati, delle proteine, dei lipidi e i metaboliti   correlati allo stato del microbioma e alla biodisponibilità delle vitamine. Inoltre, il presente studio ha previsto anche una valutazione di follow-up dei metaboliti di interesse per affrontare i cambiamenti quantitativi degli stessi legati alla progressione della  malattia, alla dieta e allo stile  di vita.

Un ulteriore punto di forza dello studio è stato la somministrazione di specifici supplementi dietetici in pazienti affetti da HT e PSO e il monitoraggio delle fluttuazioni dei loro metaboliti in funzione dei parametri dietetici stessi e dello stile di vita associato alle malattie.  

Va notato che i biomarcatori metabolici sono per natura molto sensibili ai fattori ambientali; pertanto, l’inclusione di questi parametri ha potenziato ulteriormente il profilo dello studio.  E’ stato possibile, infatti, fornire evidenze di primo livello sull’effetto di un piano  nutraceutico associato alla quantificazione dei marcatori metabolici per riportare possibili effetti benefici sulla qualità della  vita dei pazienti con queste  patologie.

La Metabolomica è uno strumento emergente nella scoperta di biomarcatori con vasta applicazione nei disturbi infiammatori cronici come l’HT e la PSO.  L’identificazione precoce di alterazioni metaboliche può rivelarsi utile per la diagnosi e la gestione della malattia, ma i dati esistenti sono ancora piuttosto scarsi.

Oltre alle strategie terapeutiche standard per le suddette patologie, il ruolo dei fattori dietetici per la progressione della malattia, e in particolare degli integratori nutraceutici, guadagna sempre maggiore attenzione. I metaboliti sono sensibili ai cambiamenti ambientali, quindi rappresentano uno mezzo efficace per monitorare l’effetto degli interventi dietetici.  

BIBLIOGRAFIA

“A Clinical Trial for the Identification of Metabolic Biomarkers in Hashimoto’s Thyroiditis and in Psoriasis: Study Protocol” 

Evangelia Sarandi 1,2,* , Sabine Kruger Krasagakis 3 , Dimitris Tsoukalas 2,4 , Gottfried Rudofsky 5 and Aristides Tsatsakis

Pathophysiology 2021, 28, 291–306. https://doi.org/10.3390/ pathophysiology28020019 Academic Editor