Settembre è il mese in cui riaprono le scuole, si ritorna al lavoro e si avviano le attività extrascolastiche; le giornate si arricchiscono inevitabilmente di impegni che richiedono, fisicamente e mentalmente, vigore ed energia.

Per avere successo a scuola, ma anche in ambito lavorativo, per portare avanti gli impegni scolastici e ricreativi quotidiani è opportuno coltivare creatività, flessibilità, autocontrollo e disciplina. Al centro di tutto ci sono le “funzioni esecutive: dette qualità, si tratta delle funzioni di controllo cognitivo necessarie quando devi concentrarti e pensare, giocare mentalmente con le idee, dare una risposta ponderata piuttosto che impulsiva. Le funzioni esecutive dipendono dal circuito-rete di connessioni neuronali della corteccia prefrontale.

IL RUOLO DEL MARKETING DIGITALE

Nel caso dei ragazzi, la corteccia prefrontale, chiamata a controllare le scelte impulsive, completa in molti casi la sua maturazione oltre i vent’anni. Fino a quel momento, non avendo ancora una personalità ed una identità già costruiti, i giovani tendono ad imitare gli altri. A ciò occorre aggiungere che, almeno fino alla maggiore età, le scelte alimentari sono guidate dalla “gola”, più che dal desiderio di tutelare la salute.

A questo si aggiunge la pressione del marketing digitale: risultati di diversi studi, pubblicati anche sulla rivista Pediatrics nel 2019, confermano che la promozione degli snack dolci e salati su Youtube, Instagram e Tik Tok determina un aumento della loro assunzione da parte dei bambini; soprattutto se vengono pubblicizzati da personaggi famosi. Purtroppo, lo stesso effetto non si rileva, invece, quando oggetto degli spot sono gli spuntini più salutari.

Diventa, pertanto, indispensabile intervenire con delle buone pratiche di educazione alimentare fin da piccoli per prevenire malnutrizione, sovrappeso ed obesità che predispongono ad altri rischi, come l’invecchiamento precoce, una peggiore salute cardiovascolare e un aumentato del rischio oncologico.

QUALI ALIMENTI PREFERIRE PER NUTRIRE IN MODO SINERGICO ED EQUILIBRATO MENTE E CORPO?

Partiamo dall’idratazione: il corpo di un bambino, ancor più di quello di un adulto, è costituito soprattutto da acqua (tra il 60 e il 70 per cento). L’acqua è il mezzo nel quale si svolgono tutte le reazioni chimiche dell’organismo, è il solvente delle sostanze che circolano nelle nostre cellule e che veicola verso l’esterno le sostanze di scarto. È quindi essenziale che piccoli e grandi idratino a sufficienza il corpo ogni giorno.

Proseguiamo con il limitare l’assunzione di glutine, soprattutto se, durante le vacanze, abbiamo consumato più spesso alimenti raffinati che ne sono ricchi, come pasta, pane, cereali, prodotti da forno dolci e salati.

“’…l’infiammazione cronica indotta dal glutine alimentare è collegata alla disbiosi e all’intestino permeabile”..” recita un recentissimo articolo pubblicato su American Journal of Lifestyle Medicine (AJLM); per cui, se presente una condizione di disbiosi intestinale, con alterata permeabilità dell’intestino, è opportuno escludere o limitare l’assunzione dei cereali che contengono glutine.

Non affidiamoci all’acquisto di prodotti confezionati privi di glutine, solitamente a base di mais e riso raffinati con alto indice glicemico, oltre che di zuccheri, sale e grassi saturi o idrogenati. Consumiamo cereali e pseudocereali integrali con elevata valenza nutrizionale e privi di glutine: quinoa, grano saraceno, avena, amaranto, teff, riso. D’altra parte, sale, zucchero e grassi trans o idrogenati rappresentano la triade, oggetto di numerosi studi scientifici, piacevole per il palato, ma che crea dipendenza alimentare.

Gli effetti infiammatori del glutine, infatti, potrebbero non essere limitati al solo sistema gastrointestinale. L’aumento della permeabilità intestinale porta all’ingresso di metaboliti digestivi tossici, batteri e tossine batteriche nel flusso sanguigno che riuscirebbero persino a raggiungere il sistema nervoso centrale.  L’infiammazione mediata dal glutine ha, pertanto, un ruolo nella perdita dell’integrità della barriera ematoencefalica.

Un ulteriore lavoro, condotto da ricercatori dell’Università di Otago e pubblicato sul ‘Journal of Neuroendocrinology’, sui topi, ha dimostrato che una dieta ricca di glutine aumenta i marcatori dell’infiammazione nel cervello. Lo studio ha rivelato che, quando i topi consumavano glutine, si verificava un’infiammazione nella regione ipotalamica del cervello, che svolge un ruolo vitale nella regolazione del metabolismo.

“I topi hanno un sistema circolatorio, riproduttivo, digestivo, ormonale e nervoso molto simile a quello umano. Quindi è del tutto possibile che la stessa infiammazione che abbiamo riscontrato nei topi possa verificarsi negli esseri umani”, sottolinea Alex Tups, autore principale dello studio. Ma i ricercatori precisano che si tratta di un lavoro preliminare che richiede ulteriori ricerche per comprendere il motivo di questa infiammazione cerebrale. Potrebbe essere che i componenti resistenti alla digestione del glutine possano portare a una risposta immunitaria, come nei pazienti celiaci, che poi si manifesta nel cervello”.

Ciò non vuol dire che per tutti occorra eliminare completamente il glutine dalla dieta, ma che sia opportuno limitarne l’assunzione, magari dopo un periodo di eccessi, per sfiammare l’organismo e favorire i processi cognitivi che richiedono attenzione, concentrazione e calma.

Proseguiamo con le proteine e i grassi utili al nostro cervello. Di certo i salumi e le carni conservate non sono una fonte proteica di prima scelta e per questo andrebbero evitati o consumati in via eccezionale; fonti importanti di proteine sono invece il pesce pescato, le carni rosse grass fed, le uova biologiche e i legumi. Il consumo di questi alimenti andrebbe favorito sia per i più piccoli che per i grandi. 

In ultimo i grassi: sostanze necessarie all’organismo per la costruzione delle membrane cellulari, degli ormoni e non solo; per questi motivi è opportuno consumare con regolarità: olio extravergine di oliva e olive, pesce, frutta secca semi oleaginosi, avocado, cocco e burro biologico.

In conclusione, cibi a basso carico glicemico e ricchi di fibra, grassi sani, proteine biologiche e una corretta idratazione spengono l’infiammazione e forniscono energia vitale ad ogni cellula del corpo e soprattutto alle cellule neuronali, favorendo la concentrazione e lo svolgimento di attività.

BIBLIOGRAFIA

  1. https://www.airc.it/cancro/prevenzione-tumore/alimentazione/guida-menu/lalimentazione-nellinfanzia
  2. Interventi indicati per favorire lo sviluppo delle funzioni esecutive nei bambini di età compresa tra 4 e 12 anni 

Adele Diamante 1 e Kathleen Lee Scienze