Parte Prima

Recenti ricerche scientifiche supportano l’efficacia della Terapia Medica Nutrizionale come componente fondamentale per la cura del diabete e del prediabete; terapia che lavora per migliorare o mantenere i livelli glicemici, la gestione del peso e l’equilibrio cardiovascolare.

Un piano alimentare “taglia unica” non è utile per la prevenzione o la gestione del diabete ed è un’aspettativa irrealistica, dato l’ampio ventaglio di persone affette da diabete e prediabete, per tutta una serie di fattori, quali: 

  • background culturali
  • preferenze personali
  • condizioni concomitanti (spesso riferite come comorbilità) 
  • contesti socioeconomici di appartenenza 

La ricerca fornisce chiarezza su molte scelte e modelli alimentari che possono aiutare le persone a raggiungere la salute e a migliorare la qualità della vita. 

Lo sottolinea l’American Diabetes Association (ADA): la Terapia Medica Nutrizionale (MNT) è fondamentale nella gestione complessiva del diabete, e la necessità di applicarla dovrebbe essere rivalutata frequentemente dagli operatori sanitari, in collaborazione con le persone diabetiche lungo tutto l’arco della loro vita, con particolare attenzione durante i periodi di cambiamento dello stato di salute e delle fasi della vita stessa.

Sarebbe opportuno:

  • coordinare e allineare il piano MNT con la strategia di gestione complessiva del paziente con diabete, compreso l’uso di farmaci, l’attività fisica … su base continuativa.
  • Indirizzare giovani e adulti con diabete o prediabete ai Servizi completi di educazione e supporto all’autogestione del diabete (DSMES) secondo standard nazionali. 
  • includere la definizione di obiettivi individualizzati con un programma di intervento di prevenzione (DPP) e/o MNT individualizzato sullo stile di vita di ciascuno. 

OBIETTIVI della Terapia Medica Nutrizionale

Gli obiettivi della Terapia Nutrizionale vertono sul promuovere e sostenere modelli alimentari salutari, enfatizzando una varietà di nutrienti e di alimenti in porzioni adeguate, al fine di migliorare la salute generale e in particolare per:

○ abbassare i livelli di emoglobina glicata, pressione sanguigna e colesterolo (gli obiettivi differiscono per gli individui in base a età, durata del diabete, anamnesi e altre condizioni di salute presenti) 

○ raggiungere e mantenere gli obiettivi di peso corporeo

○ ritardare o prevenire le complicanze del diabete

Occorre soddisfare le esigenze nutrizionali individuali, in base alle preferenze personali e culturali, alla salute, alla volontà e alla capacità di apportare cambiamenti comportamentali sostenibili e supportati da scelte alimentari consapevoli e salutari, superando le barriere al cambiamento.

Con la Terapia Nutrizionale è possibile mantenere il piacere di mangiare, fornendo messaggi positivi sulle scelte alimentari, strumenti pratici per la pianificazione quotidiana dei pasti e limitando l’accesso a quelle opzioni nutrizionali solo quando indicato da evidenze scientifiche. 

Le persone con diabete e quelle a rischio per il diabete sono incoraggiate a consumare almeno la quantità di fibra alimentare consigliata per il pubblico in generale. Aumentare l’assunzione di fibre, preferibilmente attraverso il cibo (verdure, legumi [fagioli, piselli e lenticchie], frutta e cereali interi intatti) o tramite l’integrazione alimentare, aiuta a ridurre l’emoglobina glicata.

Quali INTERVENTI di Terapia Medica Nutrizionale attuare?

La prova più evidente di come aiutare al meglio le persone con prediabete o per prevenire e ritardare lo sviluppo di diabete di tipo 2 proviene da diversi studi, compreso il DPP. 

IL DPP ha dimostrato che un intervento intensivo sullo stile di vita, che porta alla perdita di peso, può ridurre l’incidenza del diabete tipo 2, negli adulti in sovrappeso o obesi e con ridotta tolleranza al glucosio, del 58% in 3 anni.

Sebbene numerosi studi abbiano tentato di identificare il mix ottimale di macronutrienti per i piani alimentari di persone con diabete, una revisione sistemica ha rilevato che non esiste una combinazione ideale che si applichi a tutti, perché le proporzioni dei macronutrienti dovrebbero essere individualizzate. È stato osservato che una persona con il diabete, in media, assume circa gli stessi rapporti di macronutrienti del pubblico in generale: il 45% delle loro calorie provengono dai carboidrati; il 36–40% delle calorie dai grassi e il resto il 16-18% dalle proteine. Indipendentemente dal pool di macronutrienti, l’apporto energetico totale dovrebbe essere appropriato per raggiungere la gestione ottimale del peso.

Non c’è una percentuale ideale di calorie da assumere con i carboidrati, le proteine e i grassi uguale per tutte le persone con il diabete o a rischio di poterlo sviluppare. La distribuzione dei macronutrienti dovrebbe essere basata sulla valutazione individualizzata di schemi alimentari attuali, sulle preferenze alimentari, l’attività fisica  e  gli obiettivi metabolici (livelli di glicemia, profilo lipidico …) da perseguire.

A sostegno della terapia nutrizionale dovrebbe esserci un incremento dell’attività fisica di moderata intensità, attività da svolgere per almeno 150 minuti a settimana.

I carboidrati sono una fonte prontamente utilizzata di energia e influenzano i valori di glicemia postprandiale. Alimenti contenenti carboidrati con varie proporzioni di zuccheri, di amidi e di fibra hanno una vasta gamma di effetti sulla risposta glicemica. Alcuni provocano un aumento prolungato e un lento abbassamento delle concentrazioni di glucosio nel sangue, mentre altri determinano un rapido aumento della glicemia seguito da una altrettanto veloce ricaduta della stessa.

La qualità dei carboidrati dei cibi accuratamente selezionati, ricchi di fibre, di vitamine e minerali, a basso contenuto di zuccheri aggiunti, e grassi sani dovrebbe essere valutata come parte di un piano alimentare personalizzato che include tutti i componenti necessari per una nutrizione ottimale.

La quantità di carboidrati da assumere, necessaria per la piena salute fisiologica negli esseri umani, è sconosciuta. Anche se l’apporto dietetico raccomandato per gli adulti senza diabete (dai 19 anni in su) è di 130 g/giorno ed è determinato in parte dal fabbisogno di glucosio del cervello. Questo fabbisogno energetico può essere soddisfatto dai processi metabolici del corpo, che comprendono la glicogenolisi, la gluconeogenesi (attraverso il metabolismo del glicerolo dei grassi o degli amminoacidi gluconeogenici delle proteine) e/o chetogenesi, nell’impostazione di un piano nutrizionale a ridotto introito di carboidrati.

FONTE BIBLIOGRAFICA

Nutrition Therapy for Adults With Diabetes or Prediabetes: A Consensus Report Diabetes Care 2019;42:731–754 | https://doi.org/10.2337/dci19-0014; Diabetes Care Volume 42, May 2019