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Il DNA (Acido desossiribonucleico) è il codice genetico che contiene l’informazione necessaria per la struttura e il funzionamento del nostro corpo. È come l’hard disk di un computer che contiene tutte le informazioni per i programmi al suo interno. Si tratta di una doppia elica, costituita da due filamenti, aggrovigliata in modo da formare i cromosomi; nelle cellule umane ci sono 23 paia di cromosomi.

Le estremità dei cromosomi sono chiamate “telomeri” (dal greco telos = fine, e meros = parte) cioè, letteralmente, le parti finali dei cromosomi. I telomeri hanno la funzione di proteggere il DNA e di stabilizzarlo; si possono paragonare alle punte plastificate delle stringhe delle scarpe che le proteggono dallo sfilacciamento.

Le cellule umane contengono, al momento del concepimento, telomeri con una lunghezza media di 15.000 paia di basi (bps). Poiché a ogni replicazione cellulare i telomeri si accorciano di un po’, nel corso del periodo embrionale, a causa dell’intensa attività di replicazione cellulare, si perde una parte consistente di telomeri, equivalente alla lunghezza che si perderà nel corso dell’intera vita.

Alla nascita la lunghezza media dei telomeri è di 10.000 bps; ogni anno di vita si perdono da 35 a 150 coppie di basi fino ad arrivare a una lunghezza minore di 4.500 bps. A questo livello i cromosomi diventano instabili e aumentano esponenzialmente le probabilità di avere problemi gravi di salute. Nel corso della vita i telomeri diventano sempre più corti e questo accorciamento sta alla base dell’invecchiamento. Telomeri più corti causano instabilità del DNA, cioè del patrimonio genetico, e maggior predisposizione a manifestare malattie, quali i tumori, le malattie autoimmunitarie e cardiache. 

L’analisi della lunghezza dei telomeri è un indice accurato dell’età biologica rispetto a quella anagrafica ed è uno straordinario passo in avanti della medicina per curare le malattie croniche e favorire la longevità.

MECCANISMI INTERNI ALLA CELLULA DI RIPARAZIONE DEI TELOMERI

La lunghezza dei telomeri si è dimostrata un indicatore accurato dell’età biologica di un individuo. Più lunghi sono i telomeri, più è giovane biologicamente l’organismo; più corti sono i telomeri, più probabilità ci sono di invecchiare, sviluppare malattie e morire.

Evangelia Serandi e collaboratori, nello studio scientifico “Telomeri e Telomerasi” (https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/?term=tsoukalas+d+metabolomics&sort=date),  dimostra che il mantenimento dei telomeri sia principalmente mediato da un enzima e raramente dal meccanismo di allungamento alterativo dei telomeri che la cellula mette in atto. Dallo studio si evince che la modulazione di detto enzima: la telomerasi (enzima che aggiunge sequenze ripetitive di DNA alle estremità, riallungando così i telomeri accorciati, in modo da mantenere integri i cromosomi)  possa essere una potente strategia anti-invecchiamento o anti-cancro. 

Se non ci fossero i telomeri o la loro lunghezza non fosse sufficiente, le estremità dei singoli cromosomi si potrebbero fondere insieme provocando disfunzioni cellulari fino alla morte delle cellule. Infatti, è stato dimostrato che l’origine di un processo tumorale (cancerogenesi) consiste proprio nella fusione delle estremità dei cromosomi dovuta ai loro telomeri troppo corti.

In realtà, ai fini della salute, più che il valore assoluto della lunghezza dei telomeri è importante la velocità dell’accorciamento, cioè della perdita di coppie di basi. Una persona che perde in un anno 35 bps invecchia cinque volte più lentamente rispetto a una che ne perde 150. Le cellule hanno a disposizione nel corso della vita un numero limitato di divisioni cellulari, che è pari a 50 ed è regolato dalla lunghezza dei telomeri. Questo significa che alla nascita noi abbiamo a disposizione un numero finito di divisioni cellulari e dipende dal nostro stile di vita determinarne la durata.

È doveroso ricordare però che le cellule possiedono meccanismi interni in grado di riparare i telomeri e anche di riallungarli, favorendo le telomerasi.


Questi meccanismi possono essere attivati da diversi fattori: vitamine, antiossidanti, dieta, acidi grassi omega-3, attività fisica e nutraceutica.


Se durante la nostra vita danneggiamo le cellule fumando, se non dormiamo a sufficienza, se abbiamo abitudini alimentari sbagliate e carenze di vitamine, se consumiamo troppo alcool, facciamo uso di droghe, siamo obesi e sedentari, conduciamo una vita stressante, beviamo poco e ci esponiamo a sostanze tossiche, allora costringiamo le nostre cellule a dividersi più velocemente per riparare I tessuti danneggiati e di conseguenza invecchiamo più rapidamente. 

Il nostro stile di vita è strettamente correlato ad una aumentata incidenza di malattie e morte prematura o alla vita in salute, dipende dalle scelte che compiamo e dalla consapevolezza che abbiamo rispetto a ciò che possiamo fare per mantenere in buone condizioni la funzionalità delle nostre cellule.

Fonti:

https://www.metabolomicmedicine.com/italian/analisi_dei_telomeri-na-192.html

https://doi.org/10.1016/B978-0-12-824315-2.00091-9 (“Telomeri e Telomerasi”)