• Autore dell'articolo:

Questa è una delle testimonianze della dott.ssa Biologa Nutrizionista Francesca Marcon, membro del comitato scientifico di EINUMM che applica i principi della Medicina Nutrizionale e Metabolomica nella sua professione.

“K.S., 27 anni, da un anno aveva importanti fenomeni allergici, ponfi, prurito, lingua gonfia e un quadro di ipotiroidismo di Hashimoto. Stava facendo una dieta senza istamina e senza glutine, però ancora non riusciva ad ottenere un livello di salute accettabile.

Due mesi prima di venire da me aveva iniziato a sentirsi veramente molto stanca. Nella sua dieta aveva provato a introdurre degli alimenti senza successo. Pane e pasta le davano ancora forti fastidi, e le causavano addirittura crampi addominali. Era stressata e nervosa perché faceva fatica a concentrarsi.

Tutti questi disturbi le impedivano di vivere la sua vita come voleva. Università e vita sociale erano diventati dei problemi. Questo quadro clinico non l’aiutava a concentrarsi nello studio: aveva iniziato a perdere le lezioni e non riusciva a dare gli esami universitari.

Il problema principale era proprio l’intestino: le feci non erano sempre di consistenza solida, e se mangiava fuori casa le compariva subito dissenteria e stava molto male. La sua soluzione era di limitare le uscite sociali il più possibile, ma a 27 anni non era proprio quello che si auspicava di fare. Questo le causava sempre più frustrazione e la situazione le sembrava irrisolvibile.

Quando è venuta da me era veramente frustrata e abbattuta, quasi con la certezza che non avrebbe comunque risolto la situazione. Inizialmente le ho chiesto che cosa stava mangiando e quali erano i cibi che non tollerava.

Avevo capito subito grazie allo studio della Medicina Nutrizionale che quello che dovevamo fare assolutamente era riparare la mucosa intestinale. Le ho consigliato un’alimentazione che non stressasse ulteriormente il suo apparato gastrointestinale e in abbinamento anche un’integrazione specifica per favorire le riparazioni metaboliche intestinali. Per quanto riguarda l’integrazione, le ho consigliato l’aminoacido glutammina per riparare le mucose gastriche e dell’intestino, i fermenti lattici per la flora e un multivitaminico per la stanchezza.

Dopo un mese K.S. venne al controllo. Mi disse che aveva avuto qualche miglioramento, si sentiva più energica e aveva ripreso un pochino a fare sport. Nonostante avesse ancora brufoli e del prurito, il suo intestino si stava regolarizzando. Mi disse che per lei questo miglioramento le sembrava qualcosa di magico.

Non voleva illudersi che sarebbe migliorata definitivamente, però si vedeva che era soddisfatta perché le feci ora erano normali e il mal di testa era decisamente migliorato. Successivamente mi disse che aveva provato ad inserire nella sua alimentazione dei nuovi alimenti, però questi le causavano dei fastidi ed il ripresentarsi dei sintomi iniziali quali prurito, brufoli e mal di testa. Questo non l’ha scoraggiata, anzi, ha compreso e visto effettivamente come funzionano le fasi di riparazione del metabolismo sul proprio corpo.

Questa evidenza le ha dato la prova che cercava. Qui ha avuto il suo momento di svolta: ha compreso realmente che doveva dare il giusto tempo al suo metabolismo di rimettersi in equilibrio. Qui ha compreso veramente i ritmi del proprio corpo. Anche se avrebbe impiegato più tempo di quello che si aspettava, ora aveva una speranza di aiutare il metabolismo a riequilibrarsi.

Decise così di persistere e continuare con l’alimentazione e l’integrazione consigliate. Quando ci siamo riviste aveva iniziato ad inserire un alimento nuovo ogni due settimane: avevamo scoperto che se rispettava questa tempistica il suo corpo non le dava più i sintomi iniziali. Il nostro lavoro è stato di scoprire quali alimenti le creavano i maggiori danni e quale fosse la tempistica giusta per introdurre per gradi nuovi alimenti dopo aver riparato la mucosa intestinale e aver riportato la flora di nuovo in equilibrio.

Dopo qualche mese abbiamo capito che il suo corpo riusciva a sostenere anche qualche sgarro, purché non fosse per più giorni consecutivi. Dopo quasi dieci mesi di terapia con alimentazione e integrazione specifica per il suo caso, K.S. era una persona totalmente diversa: aveva energia, aveva di nuovo la sua concentrazione, poteva mangiare quasi di tutto e soprattutto uscire con gli amici senza più problemi intestinali.

Lei mi ha comunicato di aver vinto due volte: la prima volta per aver trovato una soluzione ai suoi problemi e aver ripreso a fare una vita normale da ventisettenne; la seconda è per aver scoperto le linee guida personalizzate di educazione alimentare, che potrà seguire per proteggersi anche in futuro.

Questa è stata una grande soddisfazione per me.”

Dott. sa Francesca Marcon