L’eritritolo è un edulcorante naturale, ovvero un dolcificante naturalmente presente nella frutta e nelle verdure; dal punto di vista chimico si tratta di un polialcol che appartiene alla famiglia dei polioli. 

E’ privo di calorie e viene estratto naturalmente attraverso processi di fermentazione batterica degli zuccheri presenti in frutta e verdura.

Negli ultimi anni ha trovato grande impiego come sostituto dello zucchero, di cui mantiene aspetto e sapore, grazie al suo indice glicemico praticamente nullo (ovvero, la sua assunzione non provoca l’innalzamento dei livelli di glucosio nel sangue) e la sua alta tollerabilità intestinale.

Più del 90% dell’eritritolo ingerito, infatti, è assorbito velocemente nell’intestino tenue, qui non viene metabolizzato, ma escreto con le urine; il 10% rimanente raggiunge l’intestino crasso. A differenza della maggior parte degli alcoli dello zucchero, l’eritritolo sembra essere resistente alla fermentazione da parte dei batteri del colon, di conseguenza, il suo valore calorico è bassissimo, intorno allo zero. 

Dato il suo apporto calorico pressoché nullo, l’eritritolo viene proposto come alternativa al classico zucchero da tavola (il saccarosio, risultante dall’unione di glucosio e fruttosio) adatta a chi vuole ridurre il consumo di zuccheri, a chi sta seguendo un regime dietetico ipocalorico o a basso contenuto di carboidrati e a chi soffre di diabete.

L’eritritolo può essere considerato anche un alleato della salute dei denti perché non è associato allo sviluppo della carie.

L’Efsa (l’Autorità europea per la sicurezza alimentare) ha approvato il claim secondo cui il consumo di cibi o bevande, contenenti eritritolo in sostituzione dello zucchero, contribuisce al mantenimento della mineralizzazione dei denti riducendo la loro demineralizzazione. Per poter utilizzare questo claim è però necessario che le quantità di eritritolo aggiunte a cibi e bevande siano tali da non ridurre il pH della placca al di sotto di 5,7 sia durante che nei 30 minuti successivi al loro consumo.

THE ARTIFICIAL SWEETENER ERYTHRITOL AND CARDIOVASCULAR EVENT RISK” “L’eritritolo dolcificante artificiale e il rischio di eventi cardiovascolari

Nell’articolo  “The artificial sweetener erythritol and cardiovascular event risk, ovvero : ” L’eritritolo dolcificante artificiale e il rischio di eventi cardiovascolari”, recentemente pubblicato su Nature Medicine, gli autori parlano dell’eritritolo, come si evince dal titolo, di un dolcificante artificiale. L’eritritolo, come su citato, è un dolcificante naturale presente in alcuni alimenti e, in quanto tale, potrebbe ritrovarsi anche nel nostro corpo dal momento che ci nutriamo di cibi che lo contengono e che vengono sottoposti naturalmente, durante la digestione, alla sua fermentazione e alla sua metabolizzazione. 

E’ presente soprattutto in chi conduce una vita sedentaria e segue una dieta piuttosto calorica.

Il presente studio è di tipo osservazionale, pertanto ha valutato, sulla base delle osservazioni effettuate, che il rischio cardiovascolare fosse maggiore per le persone che avevano livelli più alti di eritritolo nel sangue; tuttavia, nell’analisi condotta, il gruppo di individui sottoposti ad indagine con livelli più alti di eritritolo nel sangue era anche quello con età maggiore.  Occorre, quindi, non trascurare l’inevitabile aspetto che le persone più anziane possano anche assumere più farmaci che contengono eritritolo come dolcificante e essere di conseguenza a priori più esposti ad un maggior rischio cardiovascolare. 

Una parte dello studio è stata condotta su un campione di persone in sovrappeso e con problemi cardiovascolari o altre patologie (ad esempio il diabete). Anche in questo caso, il loro rischio di sviluppare ulteriori disturbi cardiovascolari era pertanto più elevato. 

I ricercatori della Cleveland Clinic del su citato studio hanno preso in esame oltre 4 mila persone negli Stati Uniti e in Europa, scoprendo che chi presentava livelli più elevati di eritritolo nel sangue avesse maggiori probabilità di incorrere, ovvero di andare incontro a ictus, infarto se non addirittura a morte. Hanno poi verificato l’azione direttamente su campioni di sangue e piastrine isolate, ottenendo conferma di un effetto pro-trombotico.

Rispetto a questo dato dell’aggregazione piastrinica, cioè il rischio di formare coaguli e conseguentemente trombi nel sangue, l’esperimento è stato condotto su campioni di sangue con una maggiore concentrazione di piastrine ed anche ex-vivo, ossia al di fuori del corpo (in vitro). Dovranno di conseguenza essere condotti ulteriori approfondimenti per avere risultati più attendibili.

Nello studio, inoltre, si afferma che non sia stato preso in considerazione l’aspetto relativo alla dieta di queste persone sottoposte ad indagine, dunque il rischio di infarto e ictus potrebbe essere legato anche all’alimentazione.  Bisogna infatti considerare che l’eritritolo viene prodotto anche dal corpo stesso e la sua produzione aumenta quando si consumano più zuccheri, alimenti calorici e soprattutto in presenza di stress ossidativo. Tutti questi fattori a loro volta rappresentano ulteriori fattori di pericolo cardiovascolare.

Stanley Hazen, coordinatore della ricerca e co-responsabile della Cardiologia preventiva presso la Cleveland Clinic sottolinea che “gli edulcoranti come l’eritritolo sono aumentati in popolarità negli ultimi anni, ma è necessaria una ricerca più approfondita sui loro effetti a lungo termine. Le malattie cardiovascolari sono la principale causa di morte a livello globale e occorre assicurarsi che i cibi che mangiamo non contengano insidie nascoste. Da qui l’invito alla comunità scientifica di approfondire con ulteriori studi gli effetti a lungo termine dei dolcificanti artificiali in generale e, dell’eritritolo in particolare, sui rischi di infarto e ictus, in particolare nelle persone a più alto rischio di malattie cardiovascolari”.

Avvertenze e conclusioni

L’assunzione di eritritolo non è priva di possibili effetti collaterali, perché può causare diarrea, mal di testa e dolori allo stomaco in persone particolarmente sensibili o nel caso in cui venga assunto in dosi eccessive

In conclusione, è consigliabile ridurre l’assunzione di zucchero che con certezza sappiamo essere causa di problemi cardiovascolari, obesità, diabete e che aumenta il rischio di sviluppare patologie come il cancro e malattie autoimmuni.

Per chi, invece, volesse consumare dei dolcificanti in sostituzione dello zucchero, l’ideale sarebbe l’utilizzo dei dolcificanti naturali, ma con razionalità e moderazione.

BIBLIOGRAFIA 

https://www.humanitas.it/enciclopedia/integratori-alimentari/eritritolo/

https://www.nutrientiesupplementi.it/norme-sicurezza/item/2380-dolcificanti-eritritolo-sotto-osservazione-per-rischio-trombotico

“The artificial sweetener erythritol and cardiovascular event risk”, nature medicine. 19 January 2023