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Il colesterolo è un indicatore della salute negli ultimi 15 anni e sembra interessare particolarmente sia i medici che l’opinione pubblica.
Di certo tutto ciò non è senza ragione, dal momento che alti livelli di colesterolo sono stati associati nelle nostri menti con un’aumentata morbidità riguardo le malattie cardiache e dei vasi sanguigni.
Nei precedenti articoli ne abbiamo già discusso, cambiando il punto di vista sul ruolo del colesterolo nell’aterosclerosi.
La nuova posizione scientifica si è ora spostata dal modello idraulico del colesterolo depositato nei vasi al modello dell’infiammazione.
Oggi sappiamo che l’aterosclerosi è un processo che risulta da condizioni infiammatorie.
L’aumentata produzione di colesterolo è la risposta del corpo nel tentativo di gestire i danni dovuti in realtà a fattori multipli quali:
  • Infiammazione (acuta e cronica)
  • Ossidazione
  • Bassi livelli di vitamina D
  • Mancanza di vitamina K2
  • Disturbi della flora batterica
  • Infezioni batteriche
  • Sindrome metabolica e disturbi nel metabolismo dei lipidi
  • Mancanza di vitamina C
  • Mancanza di magnesio
  • Disturbi nel metabolismo dell’ossido nitrico (NO)

Colesterolo buono e cattivo

Quando parliamo del colesterolo, la nostra attenzione si focalizza sui valori del colesterolo totale e su quelli del colesterolo cattivo (LDL) e gli sforzi sono indirizzati a ridurre questi livelli.
Benché sappiamo dell’esistenza del colesterolo buono (HDL), il suo ruolo e significato non sembrano essere stati enfatizzati abbastanza.
Ma la verità è che recenti studi evidenziano il ruolo dell’ HDL nella prevenzione del rischio cardiovascolare.
Maggiore è il colesterolo buono, minore è il rischio di malattia cardiovascolare.
In uno studio chiave, i dati sul colesterolo (Framingham) dimostrano che donne con valori di colesterolo buono ai livelli più bassi (al di sotto dei 45mg/dl) erano 6 volte più suscettibili rispetto a quelle che avevano l’HDL a livelli maggiori (sopra i 60 mg/dl).
Uno studio pubblicato nell’Am Heart Journal (2009) ha valutato i livelli dei lipidi di 136.905 pazienti ospedalizzati per malattie cardiache. Il risultato è che la media del colesterolo cattivo era molto vicina al livello desiderabile (104 mg/dl), mentre quasi la metà avevano i valori del colesterolo cattivo sotto i 100 mg/dl!
Il valore medio del colesterolo totale infine era di molto al di sotto del livello desiderabile (174 mg/dl).
Ma il 55% di loro aveva i livelli di HDL sotto i 40 mg/dl, mentre il più basso apparteneva a coloro che avevano l’HDL sopra i 70 mg/dl (3%).
Questi dati ci portano a concludere che alti livelli di HDL sono forse il fattore più importante nella riduzione del rischio cardiovascolare piuttosto che nella riduzione del colesterolo LDL o totale.

Il colesterolo e la vitamina D

sole

La partecipazione della vitamina D nel funzionamento appropriato delle cellule e del nostro corpo prende parte a più livelli:
  • Traduzione del DNA per produrre proteine
  • Differenziamento dei globuli bianchi
  • Produzione di energia
  • Trasferimento e gestione del calcio
  • Produzione di peptidi antibiotici endogeni
Quando il nostro corpo è in uno stato di emergenza ha un bisogno maggiore di vitamina D.
La vitamina D è prodotta grazie all’influenza dei raggi solari (UV-B) a partire da un derivato del colesterolo.
Tenuto conto di questo, il corpo quindi ordina al fegato di aumentare la produzione di colesterolo.
La sequenza logica sarebbe quella di esporci al sole e di conseguenza produrre abbondante vitamina D che aiuterà a risolvere il problema.
Infatti gli studi effettuati hanno dimostrato che i livelli di colesterolo sono più bassi nei mesi estivi e nelle popolazioni che hanno una maggiore esposizione al sole.
Quello che succede realmente è che l’esposizione al sole è molto minore del normale o quando succede, avviene sotto condizioni che non permettono l’esposizione alle radiazioni UV-B (l’uso di una forte protezione solare, uno schermo come per esempio il vetro della finestra o della macchina) e perciò non produciamo la quantità necessaria di vitamina D.
Il nostro corpo continua però ad aver bisogno di questa preziosa vitamina e quindi continua a produrre più colesterolo.
Se c’è un’intensa infiammazione, un severo stress o altri fattori sopracitati, abbassare i livelli di colesterolo senza fare qualcosa per la causa per cui il nostro corpo ha dovuto aumentare la sua produzione non sarebbe molto saggio.

Cosa aumenta il colesterolo buono

sport

Ma la verità è che ci sono farmaci che possono aumentare i livelli di colesterolo buono abbassando quello cattivo e quello totale.
Per aumentare i valori del colesterolo buono e proteggere efficacemente la nostra salute dovremmo svolgere delle azioni che richiedono di più che inghiottire una pillola.
Fattori che aumentano i livelli del colesterolo buono sono:
  • esercizio
  • dieta appropriata
  • gestione dell’infiammazione
  • sufficienti livelli di vitamina D
  • niacina
  • bere molta acqua
È particolarmente importante capire che la buona salute è un processo dinamico e che può essere accompagnata da corretti passi nella corretta direzione.
Le azioni che abbiamo compiuto nel passato hanno formato il presente che viviamo e le azioni che facciamo oggi formeranno il futuro che vivremo domani.
Essere in buona salute è qualcosa che passa attraverso le nostre mani, non qualcosa che riguarda il destino e la nostra sfortuna.
Alla vostra salute!

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Fonti:

archinte.ama-assn.org/cgi/content/abstract/153/19/2209

www.emedmag.com/html/pre/cov/covers/011503.asp

qjmed.oxfordjournals.org/content/93/9/567.long

www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/8215724

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www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15045686