L’autoimmunità è una reazione del sistema di difesa del proprio corpo, il sistema immunitario, che, non riconoscendo più come propri i tessuti e le cellule di cui è composto l’organismo, li aggredisce.

In condizioni normali, il sistema immunitario funziona correttamente e reagisce contro le molecole estranee all’organismo (dette antigeni) ritenute in grado di danneggiarlo: ad esempio, quelle associate a virus, batteri, parassiti.
Le strutture che costituiscono l’organismo sono invece riconosciute come proprie (self) dalle cellule del sistema immunitario e, come tali, non sono aggredite e vengono tollerate (tolleranza immunitaria).

Una caratteristica fondamentale del sistema immunitario è, quindi, la capacità di distinguere le strutture interne (endogene) o esterne (esogene) che non costituiscono un pericolo e che possono, o devono, essere preservate (self ), da quelle nocive per l’organismo che devono, invece, essere eliminate (non-self ).

Quando il sistema immunitario fallisce e non riconosce come self le proprie componenti, può produrre anticorpi diretti contro cellule, tessuti o organi dell’organismo stesso (autoanticorpi) provocando un’infiammazione che porta alla malattia autoimmune vera e propria.

Una caratteristica delle malattie autoimmuni sono quindi gli autoanticorpi che si dividono essenzialmente in due gruppi. Quando sono specifici contro un singolo tipo di tessuto, per esempio contro le cellule tiroidee, determinano malattie circoscritte all’organo composto da quello specifico tessuto, poiché sono in grado di interagire solo con determinate particelle. Quando, invece, gli autoanticorpi sono diretti verso componenti comuni a tutte le cellule (per esempio contro il nucleo) causano, in genere, malattie sistemiche, vale a dire estese a tutto l’organismo. È questo il caso del Lupus Eritematoso Sistemico o LES, una tra le più rappresentative malattie autoimmuni.

A volte, una reazione immunitaria nei confronti di sostanze estranee, può contemporaneamente rivolgersi contro strutture proprie dell’organismo (meccanismo chiamato mimetismo molecolare).

Le malattie causate da una risposta autoimmune sono più di 80 e possono interessare quasi ogni parte del corpo.

La maggior parte delle malattie autoimmuni riguardano molto di più le donne in età fertile; alcune malattie come il lupus e la tiroidite di Hashimoto colpiscono 9-10 donne per ogni uomo.   

Alcuni esempi di malattie autoimmuni sono:

  • celiachia
  • tiroidite di Hashimoto
  • malattie croniche intestinali
  • sclerosi multipla
  • miastenia grave
  • anemia perniciosa
  • cirrosi delle vie biliari primarie
  • colangite sclerosante
  • artrite reumatoide e artrite giovanile
  • sarcoidosi
  • scleroderma
  • sindrome di Sjrögen
  • lupus eritematoso sistemico (LES)
  • diabete mellito di tipo 1
  • vasculite …

Perché accade tutto questo?

Sappiamo che più alto è lo standard di vita, maggiore è l’incidenza dell’autoimmunità e per comprenderne le cause occorre guardare all’interno del nostro corpo, a livello cellulare.

Le cellule, infatti, sono le unità biologiche che costituiscono l’organismo e colonie di cellule con caratteristiche simili sono aggregate per formare tessuti,  organi, e in definitiva, un corpo umano; dalla vitalità e funzionalità delle singole cellule scaturisce lo stato di salute generale dell’organismo. La cellula necessita di componenti che assume attraverso il cibo per produrre energia e funzionare; tali elementi sono: i minerali, gli aminoacidi, le proteine, le vitamine, gli enzimi, i grassi e i carboidrati.

Ma gli alimenti di oggi sono in grado di fornirci i costituenti essenziali al mantenimento della vita, in quantità e qualità sufficienti a sostenere una condizione di salute ottimale? La risposta è che le nostre cellule stanno evolvendo, allontanandosi sempre di più dal loro stato originale di salute e funzionalità; infatti, gli elementi nutritivi che dovrebbero essere presenti al loro interno sono carenti e altri elementi estranei alla vita, che non dovrebbero farne parte, sono presenti.

Studi recenti hanno rilevato che il cambiamento della composizione biochimica interna delle cellule è accompagnato anche da modifiche della membrana cellulare e di conseguenza dell’aspetto della cellula stessa. Come risultato, il sistema immunitario non riconosce più le cellule come proprie e le attacca. Entrano in gioco l’ambiente, l ’ereditarietà e le scelte alimentari a far evolvere le cellule verso uno aspetto distante dall’ originale stato di salute.

Cosa possiamo fare?

Analisi specialistiche che misurano piccole molecole che partecipano alle reazioni che accadono all’interno dell’organismo umano, chiamate Analisi Metabolomiche, possono  guidare il ripristino del normale stato fisiologico dell’ organismo.
Secondo la Scuola di Medicina di Harvard, la Metabolomica è il modo più semplice e più accurato per valutare la salute dell’individuo oggi.

Il recupero del funzionamento fisiologico delle cellule, attraverso l’azione combinata di tutti gli strumenti oggi disponibili, quali:

– un’appropriata terapia farmacologica
– la correzione delle carenze in micronutrienti  
– il ripristino di una condizione metabolica ottimale 

è un’arma efficace nella battaglia contro le malattie autoimmunitarie. 

Un ultimo, ma non meno importante aspetto che spesso non viene osservato e resta non indirizzato è l’aiutare la persona ad identificare e gestire i fattori di stress che si nascondono dietro la malattia, perché quasi sempre le malattie autoimmunitarie sono accompagnate da profondi cambiamenti dell’emotività, che alimentano la malattia e ne aggravano il quadro clinico.

RIFERIMENTI:

https://www.issalute.it/index.php/la-salute-dalla-a-alla-z-menu/m/malattie-autoimmuni

hmg.oxfordjournals.org
www.nature.com
www.aarda.org 
www.timesonline.co.uk